L’occhio canino presenta alcune differenze significative rispetto all’occhio umano. Una delle più rilevanti è la presenza della terza palpebra, una membrana formata da un scheletro interno di cartilagine e rivestita esternamente dalla congiuntiva. Questa membrana, situata nell’angolo nasale tra le palpebre e il globo oculare, ha una funzione protettiva per la cornea. La sua visibilità è generalmente limitata, emergendo solo quando il cane ritrae il globo oculare.
Cause e Identificazione
L’indebolimento dei tessuti fibrosi che sostengono la terza palpebra può portare al prolasso della sua ghiandola lacrimale, condizione comunemente chiamata “Cherry Eye”. Questa patologia manifesta un aumento di dimensioni della ghiandola, che diventa visibile come una massa rossastra nell’angolo dell’occhio. Nonostante sia più comune nei cani giovani, di età inferiore ai 2 anni, è stata osservata anche in esemplari più anziani.
Importanza della Terza Palpebra
La ghiandola della terza palpebra contribuisce significativamente alla produzione di lacrime, rappresentando il 30% del totale. Queste lacrime sono fondamentali per mantenere l’occhio adeguatamente lubrificato, proteggendo la cornea e prevenendo l’occhio secco e altre complicanze oculari. Pertanto, qualsiasi alterazione nella funzione di questa ghiandola può avere gravi ripercussioni sulla salute oculare dell’animale.
Sintomatologia
I sintomi principali del Cherry Eye includono:
– Arrossamento oculare
– Produzione abbondante di lacrime o secchezza oculare
– Secrezioni oculari anomale
– Gonfiore periorbitale
Il cane potrebbe mostrare anche comportamenti come sfregare l’occhio o tenerlo parzialmente chiuso, tentando di alleviare l’irritazione.
Approccio Terapeutico
Il trattamento principale per il Cherry Eye è chirurgico, con l’obiettivo di riposizionare la ghiandola nella sua sede originaria. Precedentemente, si tendeva a rimuovere la ghiandola, ma tale pratica non è più consigliata a causa del rischio di insorgenza di cheratocongiuntivite secca. La chirurgia ha un tasso di successo del 90%, con una guarigione che richiede circa 2 settimane. Durante il periodo post-operatorio, è essenziale limitare l’attività del cane e assicurarsi che indossi un collare protettivo.
Complicazioni Potenziali
Come con qualsiasi procedura chirurgica, esistono rischi. Il più comune è la recidiva del prolasso, specialmente in razze come il Bulldog Inglese e il Mastino. Altre complicanze includono congiuntivite, infiammazione, infezioni o ulcere corneali.
In conclusione, il “Cherry Eye” è una patologia che richiede una diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato per garantire il benessere dell’animale e prevenire complicanze future.